Perchè ristrutturare un appartamento per aprire un affittacamere a Roma?
Attualmente il settore immobiliare sta vivendo un momento di forte crisi, registrando un consistente calo nelle compravendite con il conseguente ribasso dei prezzi delle abitazioni dovuto proprio alla difficoltà di vendita. Per questo motivo molti privati si trovano nella condizione di voler vendere una propria abitazione ma, pur di non svendere il proprio bene, decidono di rinunciare alla vendita e decidere di ristrutturare l’appartamento per poter ospitare un’affittacamere ed iniziare così una nuova attività.
Il mercato degli affittacamere a Roma non registra crisi, anzi il flusso turistico che si rivolge alle attività extra-alberghiere è in costante aumento.
Molto spesso la ristrutturazione di una seconda casa studiata per ospitare un’affittacamere è vista da molti genitori come un ottimo investimento per un futuro lavorativo dei figli, che così si ritroverebbero agevolati nell’avvio di una nuova attività economica.
Da qui nasce l’esigenza di molti proprietari di rivolgersi ad un tecnico per una consulenza per l’apertura di un affittacamere.
Lo Studio offre un servizio completo, dalla progettazione, alla richiesta delle autorizzazioni necessarie all’avvio dell’attività di affittacamere a Roma.
Cosa è necessario per ristrutturare ed avviare un'affittacamere a Roma?
Per avviare una attività di affittacamere è sufficiente avere a disposizione un appartamento ristrutturato secondo la normativa vigente che regolamenta le attività extra-alberghiere e richiedere le necessarie autorizzazioni, che attualmete sono state snellite grazie all’introduzione della Scia.
Un’affittacamere a Roma dovrà essere progettato secondo il Regolamento Regionale 7 agosto 2015, n. 8 (Nuova disciplina delle strutture ricettive extralberghiere) e successivamente modificato dal Regolamento Regionale 16 Giugno 2017 n.14 . Nel testo coordinato del Regolamento si trovano una serie di indicazioni sulle caratteristiche degli ambienti, le superfici, le dotazioni delle camere e la capacità ricettiva massima dei locali.
Una volta portati a termine i lavori di ristrutturazione dell’unità immobiliare bisogna presentare anche una comunicazione allo Sportello Unico per le Attività Ricettive (SUAR).
Per avviare un’affittacamere non è necessario avere la residenza nell’appartamento.
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